Chi sono

Chi sono

Sono un ragazzo di ventisette anni – d'accordo, ormai veleggio per i ventotto, ma non diciamolo troppo in giro – e vivo in provincia di Bolzano. La mia vita è decisamente normale: ho concluso i miei studi, lavoro e coltivo le mie passioni. Una in particolare, lavorare la terra, è rimasta a lungo un sogno, vista la difficoltà oggettiva di trovare spazio e tempo per svolgere un'attività di questo tipo, ma recentemente mi sono trasferito in una casa con orto annesso. Insomma, in un colpo solo sono riuscito ad andare a vivere da solo e ho trovato un pezzettino di terra tutto per me. Mica male, no?


Perchè un orto?

Non esiste un singolo motivo per cui ho deciso di coltivare un orto. Una motivazione può essere sicuramente ricercata nella sfera affettiva, con il ricordo di mio nonno intento a lavorare la terra da cui germinavano e crescevano ortaggi sublimi: si tratta di un'immagine indelebile nella mia mente.
A questo si può aggiungere la mia propensione al fare le cose da me: mi piace preparare il pane in casa, ho prodotto birra artigianale e ho provato anche a fare l'idromele (quest'ultimo con scarso successo, ma non demordo). Il tutto per un motivo semplicissimo: mi piace adoperare le mani.
Infine credo che l'uomo moderno sia orfano del rapporto che i suoi avi avevano con la terra e con la natura. Viviamo circondati dal cemento e dall'asfalto e sempre più spesso l'unico contatto che abbiamo con l'ambiente naturale è una fetta di cielo – naturalmente inquinato – ritagliato tra le cime dei palazzi, oppure il ficus che sopravvive a stento sul pianerottolo del condominio. Per me si tratta di una situazione alienante e innaturale: coltivare un orto forse può essere un buon antidoto.

Perchè un blog?

Nonostante questo incipit simil-fricchettone, in realtà sono anche un discreto smanettone e non nego di apprezzare alcuni aspetti delle tecnologie moderne, primo fra tutti internet. La rete è sicuramente il metodo migliore per condividere e raccogliere opinioni e consigli, cose di cui ho disperatamente bisogno, visto che le mie competenze agricole sono inesistenti. Chissà, forse la mia è solo spasmodica ricerca di attenzione, di quel quarto d'ora di celebrità di cui parlava il buon Warhol, però mi piacerebbe davvero trasformarmi da homo cittadino a novello contadino del ventunesimo secolo. Per questo non lesinate consigli, cazziatoni se dovessi fare delle cappelle indicibili e se vi dovesse avanzare qualche seme – magari di specie “rare” o “vetuste” – mandatemelo pure!

Andrea

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